Lavoratore al pronto soccorso: le giornate di lavoro perso non rientrano nel periodo di comporto

Confermato l’annullamento del licenziamento intimato da una società ad un lavoratore per il presunto superamento del periodo di comporto dovuto ai 3 giorni trascorsi in pronto soccorso

Lavoratore al pronto soccorso: le giornate di lavoro perso non rientrano nel periodo di comporto

La sanzione inflitta dall’azienda è parsa subito inadeguata ai giudici di merito. Sia il Tribunale che la Corte d’appello avevano infatti annullato il licenziamento comunicato ad un lavoratore per superamento del periodo di comporto.

Determinante la previsione del CCNL applicabile al caso di specie (Carta Industria del 30.11.2016) che, ai fini del calcolo del periodo di comporto, esclude a) le assenze dovute a ricovero ospedaliero, compreso il day hospital, ma anche le giornate di accesso al pronto soccorso. Peraltro, rispetto a queste giornate, nessun particolare onere di comunicazione, se non quello di comunicazione della malattia, è previsto per il lavoratore «data la valenza puramente oggettiva dell'assenza per malattia».

L’azienda ha comunque tentato la strada del ricorso in Cassazione, senza però avere successo.

I Supremi Giudici hanno rigettato l’impugnazione confermando, di fatto, l’annullamento del licenziamento.

Nella sentenza, la Corte ricorda la definizione normativa di ricovero e di day hospital, rinvenibile nel DPCM 12 gennaio 2017, secondo cui «il ricovero ospedaliero si caratterizza per una durata di almeno 24 ore e presuppone, quindi, un pernottamento nella struttura sanitaria. Il day hospital ha invece una durata giornaliera, senza pernottamento, e si realizza attraverso “uno o più accessi di durata limitata anche ad una sola parte della giornata”».

Nell’interpretare le disposizioni del CCNL dunque «sarebbe irragionevole ipotizzare che le parti sociali abbiano voluto escludere dal computo del comporto i giorni in cui il lavoratore è stato sottoposto a “terapie, accertamenti clinici, diagnostici o strumentali” programmati in regime di day hospital e non i giorni in cui il medesimo ha subito “interventi chirurgici o procedure invasive” programmati in regime di day surgery oppure ha avuto la necessità di accedere al pronto soccorso in condizioni di urgenza». In altre parole, è «evidente come la locuzione adoperata dall'art. 70 [del CCNL applicabile, ndr] sia indice della volontà delle parti di escludere dal computo tutto il tempo in cui il lavoratore è ricoverato presso una struttura sanitaria, anche solo per una giornata o per una parte di essa, per essere sottoposto a indagini, cure e assistenza non eseguibili a domicilio». (Cass. civ., sez. lav., sent., 6 giugno 2024, n. 15845)

news più recenti

Mostra di più...