Mobbing sul lavoro: ambiente stressante e responsabilità condivisa

Una donna ha chiesto al Ministero dell'Istruzione di prendere in considerazione le difficoltà che ha incontrato al lavoro. I giudici hanno evidenziato che non ha senso ritenere che le difficoltà relazionali riscontrate nella scuola siano solo colpa sua, senza considerare che un ambiente di lavoro stressante può essere ingiusto

Mobbing sul lavoro: ambiente stressante e responsabilità condivisa

L’assistente amministrativa protagonista della vicenda in esame e il dirigente scolastico hanno avuto un rapporto complicato, tanto che lei è stata trasferita per incompatibilità ambientale, ma poi il trasferimento è stato annullato. Questa situazione ha portato a una richiesta di risarcimento da parte della donna nei confronti del Ministero per il danno subito a causa delle vessazioni subite. Per i giudici di merito, le prove fornite non erano, però, abbastanza chiare e le difficoltà relazionali riscontrate risultavano anche a carico della donna stessa.

La ricorrente, trovando ingiusta la decisione in questione, ha presentato ricorso in Cassazione. Il suo avvocato ha sottolineato le condotte ostili e discriminatorie del dirigente che hanno portato alla sua emarginazione sul lavoro, danneggiando la sua salute mentale e il suo benessere. La Corte ha riconosciuto che l'ambiente stressante fosse ingiusto e ha criticato la mancanza di analisi dettagliate dei fatti da parte dei giudici di merito. È stato chiarito anche che il mobbing e lo straining sono comportamenti dannosi sul lavoro, contrari alla legge, anche senza una volontà esplicita di danneggiare. La tutela dei diritti dei lavoratori è, infatti, una questione importante che deriva direttamente dalla Costituzione.

La Corte di Cassazione ha quindi criticato la decisione dei giudici di merito in quanto non hanno considerato che un ambiente stressante può portare a comportamenti ingiusti sul lavoro ed hanno sottolineato la necessità di esaminare attentamente tutti gli elementi coinvolti prima di prendere una decisione. (Cass. civ., sez. lav., sent., 7 giugno 2024, n. 15957)

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