La ditta non può licenziare il lavoratore sulla base dei passaggi telepass dell’auto aziendale

Il telepass installato sull’auto aziendale rientra tra gli strumenti di controllo a distanza del lavoratore e quindi è soggetto a tutti gli obblighi prescritti dalla legge a tutela del lavoratore

La ditta non può licenziare il lavoratore sulla base dei passaggi telepass dell’auto aziendale

Nello specifico, le informazioni raccolte dal datore di lavoro attraverso il telepass sono utilizzabili ai fini connessi al rapporto di lavoro (e, quindi, anche per il licenziamento) ma solo a condizione che il lavoratore abbia ricevuto adeguata informazione delle modalità d’uso degli strumenti e di effettuazione dei controlli, in osservanza della normativa privacy.

La Suprema Corte ha affrontato il tema pronunciandosi sul delicato caso di un licenziamento disciplinare basato sull'utilizzo dei dati del Telepass installato sull'auto aziendale del dipendente.

Inizialmente, il Tribunale aveva sostenuto la legittimità del licenziamento, ma la Corte d'Appello ha ribaltato la decisione, annullando il licenziamento e ordinando un risarcimento per il lavoratore. La Corte d'Appello ha infatti ritenuto i dati del Telepass inutilizzabili poiché il dipendente non era stato debitamente informato sull'uso e sui controlli a distanza.

La società ha contestato questa decisione nella Cassazione, sottolineando l'importanza dei controlli tecnologici che possono essere posti in essere dal datore di lavoro per prevenire abusi.

La Suprema Corte non nega tale esigenza ma sottolinea che i controlli devono mirare ad accertare comportamenti illegali estranei al lavoro. In ogni caso, è fondamentale informare correttamente i dipendenti riguardo all'utilizzo di strumenti come il Telepass.

Concludendo, la Cassazione ha respinto il ricorso della società, confermando il diritto del lavoratore alla privacy e alla corretta informazione riguardo ai controlli a distanza (Cass. civ., sez. lav., ord., 3 giugno 2024, n. 15391).

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